Giovedì 8 Marzo ore 18 – Eisbolé a Livorno, teatro delle Commedie

“LOTTO INSIEME, come ieri, per domani”
a 40 anni dalla legge 140
Cgil Livorno

PRESENTA:
“EISBOLE’ invasioni, strappi, visioni”

uno spettacolo di:
Fa.R.M. Fabbrica dei Racconti e della Memoria e
Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo

di e con:
Fiamma NegriI e Giusi Salis

MUSICHE ORIGINALI DAL VIVO:
Stefano Bartoli e Alessandro Berti
TRACCE ARTISTICHE
Loretto Ricci
REGIA
Marino Giuseppe Sanchi

voci off
Arno Peters: MARINO GIUSEPPE SANCHI
I bambini: VIOLA E GEMMA FERRARESE

Grafica Whipped World – www.eisbole.it
Foto: Claudio Guardi

Lo spettacolo è stato realizzato grazie a:
CGILToscana , Fondazione Finanza Etica , SPI CGIL TOSCANA Arci Toscana, Legambiente Toscana ANPI Firenze
col patrocinio del Consiglio regionale della Toscana .

EVENTO GRATUITO

ALLE 19,30:
BUFFET MULTIETNICO
messo a disposizione dal cral cgil
con la collaborazione delle donne delle comunita’ immigrate

ALLE 21:
THE LAZY BLUES BAND
Sabrina Ghiringhelli. voce
Enrico Lucarelli, Piano
Pierfrancesco Sormani, contrabbasso

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“Eisbolé” (invasione in greco antico) è una carta geografica che parla e diventa teatro.
E’ il racconto di chi subisce le violenze di guerre e conflitti di qualsiasi natura e non è solo profugo, immigrato, povero, è una persona con progetti, desideri, affetti, emozioni, diritti.
Sul palco due donne. A Giusi Salis il compito di districare le difficili trame dei perchè, un racconto quasi giornalistico che col leggero distacco dell’ironia fa vivere la mappa di Peters: le storie e i personaggi, le vittime e i carnefici, la montagna d’oro, la signora Maria, le multinazionali, casa nostra, casa loro, eventi che ai più sembrano scollegati ma che se scavi un po’ trovi che sono strettamente connessi.
Fiamma Negri interpreta tre personaggi, tre punti di vista: Nur, siriana, è una donna emancipata che ha gli strumenti per capire, Kimpa, è l’archetipo della donna africana, lo stupore di fronte ad eventi troppo grandi, e Amanda, di nazionalità indefinita, è assolutamente aderente allo stereotipo della donna d’affari senza cuore. Quelle che di scrupoli ormai non ne hanno più. Kimpa e Nur sono anche madri. Madri che sanno che i figli se ne vanno e tornano. Forse.

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